Maggiori sperimentazioni cliniche di fase I e II in italia. Questo è quello che il mercato chiede e che si sta cercando di incentivare con il nuovo connubio siglato due giorni fa tra tre grandi protagoniste della Ricerca Clinica in Italia: la Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie (Assobiotec).
Lo scopo dell'accordo è quello di “ attrarre risorse preziose, quelle che derivano dalla scelta delle imprese biofarmaceutiche di localizzare sul nostro territorio gli investimenti per svolgere gli studi clinici di fase precoce”, afferma il presidente di Assobiotec Roberto Gradnik. Interessanti anche i dati da lui sottolineati, ben 132 prodotti in fase preclinica che nei prossimi mesi dovranno arrivare ai test sull'uomo. Ma non solo. Con questo accordo si sigla anche una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, che potrebbe rimettere in carreggiata l'Italia con le altre nazioni europee, in modo da mettere “in piedi un tavolo permanente per disegnare insieme le nuove regole del gioco, per proporre nuove leggi e per applicare bene quelle esistenti”, sostiene Guido Rasi, direttore generale dell'Aifa.
Efficienza burocratica sembra invece essere il motto del presidente dell'ISS Enrico Garaci, che vuole condurre ad una “riduzione dei tempi per la valutazione di uno studio clinico dai 100 giorni del 2005 ai 45 di oggi”
2 commenti:
Bene!!Finalmente dei segnali incoraggianti! Speriamo solo che tra il dire e il fare.....
W la ricerca clinica in Italia!!
Sono convinto che la ricerca clinica sia sempre più il futuro della ricerca! Sarebbe da stupidi non incentivarla e finanziarla.
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