Ricerca personalizzata

sabato 13 giugno 2009

Come son diventata CRA...o meglio, CTM

Salve,

eccomi al mio secondo post, ispirato alla domanda di un anonimo: "come sei entrata nel magico mondo del monitoraggio clinico?"
Questa è una domanda che mi ha sempre messa in forte imbarazzo, perché io, nel magico mondo del monitoraggio clinico, ci son entrata un pò per caso, non ho fatto master, corsi etc etc, ho solo mandato un curriculum, fatto un colloquio ed una "prova del fuoco".... e poi ci ero dentro fino al collo!

Dovete sapere che il mio "amore" per la ricerca clinica è nato a luglio del 1991, qualche giorno dopo il mio decimo compleanno (se non proprio lo stesso giorno) quando seppi che mia mamma era affetta da Sclerosi Multipla; da quel momento mi sono prefissata un obiettivo: avrei fatto di tutto per entrare nel mondo della ricerca clinica...ovviamente, a 10 anni, non sapevo se e come avrei potuto raggiungere questo obiettivo ( e non avrei mai usato i termini "ricerca clinica", ma il concetto era lo stesso).
Senza farla troppo lunga, saltiamo gli anni di scuola media e, magari, anche il liceo, ed arriviamo all'università: avrei voluto fare biotecnologie, per poter partecipare alla ricerca clinica proprio come ricercatore, ma non sono entrata e quindi ho "ripiegato" per CTF, facoltà a me sconosciuta e di cui mi avevano parlato malissimo.

Insomma, i miei studi mi illuminano sul funzionamento dei farmaci, sulle cure per le malattie degenerative etc etc, io mi innamoro della chimica, ma sento che una tesi in un laboratorio non mi avrebbe dato quello che avevo sempre cercato, così, un pomeriggio di settembre, mi recai al Policlinico di Napoli, al Dipartimento di Neurologia, ed iniziai a chiedere ai Professori di darmi la possibilità di fare la tesi con loro e, magari, di conoscere meglio la Sclerosi Multipla.
Mi fanno il nome di un neurologo che accetta di farmi fare la tesi con lui.
Così inizio a seguire uno studio sperimentale su una associazione di farmaci usati per la "cura" della SM, mi relaziono con gli sperimentatori ed anche con i Clinical Monitors dello studio.

Dopo la laurea ho continuato a dedicarmi allo studio, ho continuato ad aiutare sia i medici che i monitor: proprio una monitor dello studio mi dà i contatti del suo capo e il 27 giugno 2007 ho fatto il colloquio e lui mi ha presa in qualità di site coordinator (ed anche come "tappa buchi": ogni volta che c'era da fare un monitoraggio urgente, mandavano me...a spese mie)
Non era passato neanche un mese dalla mia "assunzione" che mi viene affidato il monitoraggio di uno studio clinico sull'Artrite Reumatoide con un'altra azienda...l'azienda per cui lavoro da due anni, ormai

Quindi sono entrata nel mondo del monitoraggio clinico per pura fortuna. ero al posto giusto ed al momento giusto!

Sono entrata da una porta secondaria, imparo le cose facendo errori e non tramite i corsi di formazione, non ho dei collaboratori perché lavoro da casa, quindi non ho il contatto diretto ed il confronto con i miei colleghi....ma più passa il tempo e più mi rendo conto che questo è il MIO lavoro, mi calza alla perfezione e continuerò a farlo per moooolto tempo.

Mi dispiace che la mia esperienza non possa tornarvi utile per entrare a far parte dei CRA...ve l'avevo detto che la domanda "come hai fatto a diventare CRA?" mi mette non poco a disagio....

Alla prossima

Rukkio


Aggiornamento Febbraio 2010:

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Rukkio! Grazie mille per la tua esperienza.
Ci sono diverse somiglianze con la mia...
Anch'io sono una CRA...anche se un pò a metà...adesso ti dirò perché..Anch'io come te ho deciso che sarei entrata nella ricerca dopo aver visto persone a me molto care soffrire..e poi morire. Ho fatto biotecnologie farmaceutiche, una tesi in laboratorio innovativa che è stata anche pubblicata e sarei rimasta molto volentieri in università (a Milano), se gli esami e i concorsi sarebbero ... va be sorvoliamo.
E così mi sono ritrovata dopo la laurea in un importante istituto della città, come borsista a gestire uno screening sulla prevenzione oncologica...dopo 1 anno e mezzo, la voglia di imparare era tanta e da ormai 3 anni e mezzo lavoro in un'azienda farmaceutica nell'ambito proprio della malattia che tu hai citato. Adoro questo lavoro, ma sono una CRA a metà perché fino ad ora ho fatto tutto tranne che monitoraggi...e se tutto va bene fra 1 mese dovrei finalmente iniziare a girare anch'io.
Il mio terrore ora è il decreto del marzo 2008...e la paura di non avere i requisiti richiesti - e le gambe tagliate - nel caso subentri un nuovo decreto per gli sponsor...Per ora guardo avanti, ho fatto tantissima esperienza, mantengo i rapporti con le CRO dopo averle selezionate, coordino gli studi internazionali e mi occupo dello start up e sottomissione ai diversi CE...il monitoraggio è quel pezzo importante della professione che mi servirà a completare meglio il mio profilo...Non vedo l'ora.
Buon lavoro, grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza e un grazie a Italo CRA, per aver creato questo blog...che leggo assiduamente ;)
Una CRA.

CRALife ha detto...

Ciao "Una CRA"
Grazie anche a te per il tuo commento. é importante potersi confrontare.. ecco perché apprezzo tantissimo i vostri commenti.

Ricordo a tutti che il blog è aperto a tutti e che chiunque voglia parlare di Ricerca Clinica e di Clinical Monitor è ben accetto.

Per maggiori informazioni scrivetemi su cralife [at] gmail.com

Ciao e buona settimana

CRAlife

Luca ha detto...

ciao Una CRA,
Attualmente anche io mi trovo più o meno nella situazione in cui ti sei trovata tu: laureato in biotecnologie sono borsista presso un noto istituto di Milano e sto facendo diversi lavori con discreto successo e già diverse pubblicazioni. Il problema è che la ricerca di base è... vabbè sorvoliamo.
Adesso spero di spero di poter entrare nel mondo dei CT e per fortuna sempre nello stesso istituto sono riuscito a trovare un'offerta che mi aiuterebbe a formarmi come CM/CRA(soprattutto la parte del monitoraggio).
incrocio le dita e...speriamo bene!