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venerdì 19 giugno 2009

Per Giovanni: perché un CRA entry level non può essere Home Based

Buongiorno ragazzi,

prima di tutto ringrazio Italo per l'entusiasmo con cui accoglie i mie post: la cosa mi ha fatto talmente piacere che, come vedi, sto riempiendo il tuo blog con le mie "scemità"!
Vorrei rispondere alla domanda di Giovanni: la risposta al tuo commento stava venendo troppo lunga, quindi ho deciso di scriverci un post.

Caro Giovanni,
io mi definisco una mosca bianca perché, di solito, le CRO o le aziende farmaceutiche con una coscienza non mettono un entry-level subito home based.
Di solito c'è un periodo di formazione, di affiancamento a chi ha più esperienza...non ti abbandonano a te stesso per lanciarti subito nel monitoraggio.
Renditi conto che, anche se concettualmente il nostro lavoro sembra facile, ci sono cose che non puoi fare secondo coscienza, ma devi seguire delle procedure, procedure per cui la tua azienda, ogni anno, viene certificata da enti appositi.
Se sbagli qualcosa, non puoi dare la colpa a nessuno, se non a te stesso (e questo vale per tutti e in tutti i lavori).
La formazione serve moltissimo: io ho fatto dell visite di inizio studio dopo aver affiancato la mia PM in due visite.
Due visite son troppo poche per capire bene quello che devi fare! Sai quanti documenti non ho fatto firmare e quante cose ho omesso nelle spiegazioni?????
Se sbagli qualcosa durante una SIV, rendi tutto lo studio più complicato! Certo, gli errori possono essere risolti nel tempo, ma diventa difficile gestire il centro perché, ogni volta che vai, devi ricordare loro che il laboratorio deve ancora fornire i documenti, oppure che il PI non ha ancora dato il suo CV...
Io consiglio sempre di accettare di buon grado il periodo di affiancamento: i CRA con esperienza possono darti delle informazioni che non trovi scritte sulle SOP!

Quando son stata chiamata per fare dei colloqui, mi chiedevano, ovviamente, quale fosse la mia esperienza: quando dicevo che sono home based storcevano la bocca e mi dicevano sempre questo: "Noi home-based non ne abbiamo, il lavoro si svolge in ufficio"
E io rispondevo: "OK, io voglio imparare da chi ha più esperienza di me, quindi ben venga l'office based!"
La risposta piaceva sempre...alla fine non ho mai accettato altri lavori, ma questa è un'altra storia.

Intanto ora ho all'attivo 6 studi e, in quest'anno, ho raggiunto il picco di 40 centri in tutta Italia e all'estero, ho effettuato quasi 300 visite di monitoraggio, con altrettanti report, e ancora non son stata formata per la visita di chiusura di un centro ( e close up visits ne ho fatte tantissime!), non so cos'è una lettera di FU, ho imparato a mie spese cosa significa submission, non avevo idea che si dovesse far visita anche alle farmacie ospedaliere per conoscerne le procedure di consegna dei farmaci sperimentali....a te sembra giusto????????A me no!
Io amo il mio lavoro e lo voglio fare non bene, ma in maniera eccellente! La mancanza di formazione non mi permette di eccellere e quindi sono infelice, anche perché, i miei responsabili si infervorano se i documenti non sono tutti in sede...e me ne son dovuti sentire di insulti in questi ultimi mesi!
Non è bello non conoscere le basi del proprio lavoro: si sa, se le fondamenta non sono buone, la costruzione crolla prima o poi!

Un entry level non può lavorare home based, non è sano nè per il CRA nè per l'azienda che lo assume!

Spero di aver spiegato bene il mio punto di vista...anche se la mia è una goccia nel mare.

Con questo, vi saluto e vi invito a riempire il blog con le vostre esperienze:
la crescita si ha con il confronto!

Alla prossima

Rukkio

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